L’esame baropodometrico è un test che ci permette di capire come lavorano e come appoggiano i nostri piedi a terra.

Questo test si svolge, normalmente, su una pedana (baropodometro) oppure su tapis roulant, e ci da informazioni precise circa le pressioni che si hanno in fase statica ed in fase dinamica, ovvero durante lo svolgimento del passo.

l’esame baropodometrico si svolge in due fasi:

Analisi Statica

Analisi Dinamica

Analisi Statica:

Il paziente viene posizionato sulla pedana, con le gambe leggermente divaricate e gambe ben tese. Durante questa fase si rilevano le aree di maggior carico del piede che vengono identificate, a monitor, mediante colorazioni (blu pressione minore – rosso pressione maggiore).

Nello stesso momento la pedana rileva la percentuale di distribuzione del peso del paziente sulla superficie di appoggio, percentuale di carico anteriore/posteriore, tipologia di appoggio (neutro, supinatore, pronatore) ed i baricentri corporei.

Analisi Dinamica:

Durante questa fase del test viene chiesto al paziente di svolgere alcune camminate lungo la pedana, o tapis roulant a seconda della strumentazione a disposizione. Grazie a questa camminata il baropodometro riesce a rilevare lo spostamento del peso durante il passo, la durata dello stesso passo, lo svolgimento, percentuali di appoggio sull’avampiede e sul retropiede ed un eventuale appoggio neutro/supinazione/pronazione.

Dopo lo svolgimento di queste due fasi l’esame è completato. Il risultato dell’esame baropodometrico ci darà un quadro completo su come lavorano i nostri piedi, su come distribuiscono i carichi e ci permette di valutare la biomeccanica posturale e locomotoria.

Grazie a questo esame possono essere studiati eventuali disturbi del sistema muscolo-scheletrico, maggiormente a livello scheletrico, e si può stabilire ad esempio se un paziente ha un piede cavo, oppure un piede piatto. Si possono anche studiare eventuali problematiche causate da problemi neurologici.

Questo studio baropodometrico ha una finalità diagnostico ma aiuta anche in fase pre e post operatoria, in fase riabilitativa e per un eventuale trattamento ortesico, ovvero con un utilizzo di un plantare ortopedico realizzato su misura.

Nel caso in cui non vi sia invece la necessità di realizzare dei plantari ortopedici su misura ma si riscontrino comunque delle problematiche alla pianta del piede, come callosità o ispessimenti cutanei, si può chiedere un consulto anche ad un’altra figura, il podologo.

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